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    Mi chiamo Paolo Cortopassi e sono un geologo dal 1991. Lavoro nell'Alta Toscana nei settori del dissesto idrogeologico.

    Dal 2004 ho iniziato a sviluppare la mia grande passione per le fiabe , che racconto nei miei spettacoli.

    Le mie storie parlano di animali, bambini, piante, naturalità dei luoghi, ma anche di situazioni difficili dovute al movimento di frane, alla forza delle inondazioni, al tremore dei terremoti...

    Con questo spazio voglio condividere i miei interessi con chiunque possa esserne interessato. Ciao.

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Per dovere d’informazione

Posted by Paolo su 11 marzo 2011


Alla 6:46 dell’11 marzo 2011 (14:46 in Giappone) un terremoto di Mw 8,9 (indica un tipo di magnitudo che si definisce “momento”, da non confondere con la più famosa Richter che si indica Ml) , colpiva la costa est del Giappone a circa 370 km da Tokio; qui la placca pacifica (porzione a destra della linea rossa) s’incunea sotto il Giappone e, in questo caso alla profondità di circa 30 km si è avuta la rottura.

La zona di rottura che si è mobilizzata ha una lunghezza di circa 450 km e la sua frattura si è propagata in un lasso di tempo di 150 secondi (3 km/sec). Nella mappa seguente sono rappresentati gli epicentri dei terremoti registrati e le loro profondità in chilometri; il sisma dell’11 marzo è contrassegnato con una stella (in questa situazione l’individuazione di un epicentro con un punto definito si presenta veramente appossimata, considerando le dimensioni della rottura). Nella sezione è visibile il piano di scorrimento (subduzione) dove avviene lo “sfregamento” e l’innesco dei terremoti (ipocentro).



Grande movimento significa grande terremoto e il valore raggiunto di Magnitudo lo testimonia; però il suo epicentro si è collocato a circa 80-100 chilometri dalla più vicina costa e quindi in aperto mare. Che scuotimento ha effettuato sulla terraferma?

Sin dai primi commenti ascoltati alla televisione, c’era qualcosa che non mi convinceva. Il meteorologo Mercalli al programma di Fabio Fazio su Rai tre del venerdì sera, spezzava una delle prime “frecce” contro il nucleare indicando la non idoneità di un impianto nucleare per un terremoto di Mw 8,9. A parte il fatto che simili potenze non sono previste nel contesto sismico italiano, penso che non fosse neanche necessario indicare quel valore di magnitudo per l’impianto nucleare di Fukushima (178 km dall’epicentro) perché, sicuramente, in quel luogo il valore dello scuotimento non poteva aver raggiunto tale intensità.

Ad una successiva trasmissione televisiva che, personalmente, non ho visto ma della quale sono stato informato, il geologo Mario Tozzi indicava che le centrali nucleari sono realizzate per resistere a sismi di Mw 8 (è forse, spero di no, voleva intendere che quello accaduto era ben superiore). Si continuava, comunque a riportare il valore massimo della magnitudo registrata all’ipocentro, ovvero alla profondità di 30 km e ad oltre 100 km dalla costa.
Mi era, quindi, già ben chiaro che quelle informazioni non erano corrette; non davano il giusto ordine di grandezza al terremoto; un attento ascoltatore non percepiva la realtà dei fatti, ma una sua distorsione.

Ho girato per la rete nei siti dell’ USGS , dell’ IRIS e in quello dell’ Agenzia Meteorologica giapponese, per cercare di capire meglio il grado di scuotimento dovuto al terremoto che si era avuto sulla terraferma e, quindi, anche nella zona della centrale nucleare danneggiata.
Nel blog di David Petley ho trovato la prima risposta; una carta dell’Intensità sismica misurata nella scala Mercalli Modificata (MMI) che qui allego


Si possono osservare tre fasce parallele alla zona di rottura che riportano l’intensità (grado di scuotimento) che varia da 7 a 5. Che vuol dire?
Cliccando sulla scritta in verde potete osservare una correlazione tra grado di Magnitudo Richter (Ml) e valore d’intensità della Mercalli Modificata.
MMI Intensity


Si può notare che il risentimento massimo sulla terraferma è stato del 7 grado, che corrisponde a Ml comprese tra 5 e 5,9; quest'ultimo valore è la magnitudo registrata nel recente terremoto d'Abruzzo del 2009.
Il Giappone utilizza una propria scala d'intensità sismica (JMA Seismic Intensity), che comprende gradi fino al 7 con valori + e -; la zona di Fukushima è indicata con valori tra il 5- e il 6+. Non è possibile fare un confronto diretto con la scala Mercalli, ma osservando le definizioni contenute nella metodologia Giapponese è possibile evidenziare correlazioni con il VII-VIII grado della Mercalli per quanto riguarda la 6+.

In linea di massima, ovvero senza tenere in conto di possibili effetti amplificativi locali dei quali al momento non sono a conoscenza e sulla base delle conoscenze reperite fino a questo momento, si può concludere in questo modo.
Lo scuotimento indotto dal sisma sulla terraferma nell’area della centrale di Fukushima, è risultato paragonabile (nel massimo caso) con quello dell’Abruzzo 2009 (in una delle provincie della Regione di Miyagi si sono avute intensità maggiori, correlabili a valori di almeno l’VIII-IX grado della scala Mercalli Modificata)
Ora che questo dato è confermato, si facciano, nel segno di una corretta informazione, tutte le valutazioni necessarie in merito alle centrali nucleari.

Voglio una vera informazione.
Paolo

Allego un collegamento per visualizzare alcune foto,
cliccando qui
oppure per vedere dei filmati .

5 Risposte to “Per dovere d’informazione”

  1. Luca Niccoli said

    Ciao Paolo,
    era un po’ di giorni che volevo scriverti per chiederti cosa ne pensavi delle “bombe” che dicevano in TV che quasi provocavano degli altri sismi sopratutto quando ho sentito dire che il sisma che ha colpito il giappone era 30000 mila volte superiore a quello dell’Aquila ….. perchè secondo te devono così ingigantire ed allarmare le notizie già di per se molto gravi ed allarmanti?
    Grazie per la chiarezza delle tue informazioni, ciao a presto
    Luca

    • Paolo said

      Grazie Luca per il sostegno. Altro esempio: se su di un motore di recerca digiti “magnitudo terremoto Giappone 2011”, troverai centinaia e centinaia di siti che riportando la notizia, indicano “Magnitudo Richter”. Come detto la magnitudo calcolata e quella del momento sismico che dipende dalle dimensioni della “faglia” e dal movimento, che è diversa da quella Richter (ricordiamo la polemica dell’Abruzzo dove molti sostenevano che l’INGV aveva ritoccato la magnitudo; ma una era quella Richter (5,9) e l’altra era quella del momento (6,3)). Personalmente sostengo che la materia è difficile, ma i giornalisti ci mettono il loro contributo; non condivido chi dice che non conta quello scritto sui giornali (per giustificare le imprecisioni degli articoli). Forse bisognerebbe che gli scienziati facessero una spiegazione più chiara e i giornalisti facessero meglio il proprio lavoro, non cercando a tutti i costi lo scoop, introducendo notizie non corrette. Forse questo si chiama… utopia? Paolo

      • silvia said

        ciao Paolo volevo avere informazioni riguardo il terremoto che dovrebbe colpire Roma l’11 maggio (secondo Bendandi) e altri terremoti che dovrebbero colpirci nel 2012…grazie per la tua attenzione…silvia

      • Paolo said

        Gentile Silvia, non penso di esserti d’aiuto perchè non conosco nei dettagli le previsioni di Bendandi, se non quello che leggo sul Web. Da geologo ti posso dire che ad oggi non è possibile conoscere (1)data, (2)luogo e (3)intensità del terremoto che colpirà nel futuro; le previsioni che vengono fatte anche con l’ausilio di dati tecnici, come possono essere le misurazioni di Radon, non sono mai in grado di darti, con la precisione che servirebbe in questo caso, le tre informazioni che ti ho elencato. Se poi pensiamo alle previsioni dei “sensitivi”, qui non abbiamo veramente niente per valutarne l’attendibilità, se non la fiducia nell’individuo. Bendandi aveva creato un metodo (sconosciuto) che prendeva in esame il movimento degli astri in cielo; non sono in grado di valutarne il grado di attendibilità. Personalmente se qualcosa m’interessa cerco di approfondire la questione e, tu hai fatto bene a chiedere. Ti consiglio di provare a leggere qualcosa di Bendandi in modo da farti una tua idea, magari cominciando da questo articolo http://www.annalsofgeophysics.eu/index.php/annals/article/view/4621/4690.
        Vedrai, che tra la catastrofe e l’immobilismo, troverai la tua risposta. Paolo

  2. cabi said

    Salve Paolo,
    Grazie per il suo contributo al mio articolo su italianbloggers.it. Ho appena letto il suo post e mi rendo sempre più conto che è difficile fare chiarezza su un argomento così complesso…
    Saluti

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